lunedì 2 dicembre 2013

F2i: UN ESEMPIO UNICO IN ITALIA

F2i, acronimo di Fondi italiani per le infrastrutture, è una realtà italiana unica ed inedita.
Costituito nel 2007, da un progetto condiviso tra il manager Vito Gamberale ed investitori quali la Cassa Depositi e Prestiti, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Fondazioni bancarie e Casse di previdenza, F2i è una SGR (Società di Gestione del Risparmio) specializzata in investimenti nelle infrastrutture in un solo Paese, l’Italia. Nel panorama nazionale si tratta di una realtà assolutamente inedita, che ha saputo coniugare l’efficienza di una società privata al carattere Istituzionale, ed è orientata a progetti di interesse pubblico.
F2i, è guidato dall’Amministratore Delegato Vito Gamberale sin dalla  sua nascita; in meno di 5 anni, F2i ha impegnato la quasi totalità della propria raccolta iniziale in investimenti che hanno dato vita a “campioni nazionali” nel settore della distribuzione del gas, della fibra ottica (TLC) e aeroportuale
Vito Gamberale ha dato prova di grande lungimiranza poiché i risultati conseguiti dal Primo Fondo F2i parlano chiaro: è riuscito ad investire la quasi totalità della dotazione iniziale pari a 1.852 milioni di euro, in anticipo rispetto ai tempi previsti. Infatti, in soli quattro anni dalla nascita del Fondo, F2i ha creato un gruppo di partecipazioni che ha totalizzato un fatturato aggregato  nel 2012, pari a 1,76 miliardi di euro con un EBITDA aggregato di 722 milioni di euro, contribuendo al rientro in mani italiane di asset strategici per il Paese quali Gesac (Società di gestione dell’Aeroporto Internazionale di Napoli Capodichino) dalla spagnola Ferrovial, E.ON Rete dalla tedesca E.ON, G6 Rete dalla francese GDF Suez e Metroweb dal fondo inglese Sterling Square.
Come più volte sottolineato dall’AD Vito Gamberale, uno dei principali punti di forza e meriti di F2i è da ricercare nella quota annua di EBITDA reinvestita dal Fondo. Nel 2012, F2i ha infatti reinvestito oltre la metà del proprio EBITDA (57%) arrivando ad impiegare oltre 8.300 dipendenti.
L’estrema positività dei risultati conseguiti dal Primo Fondo F2i, il grande potenziale per investimenti nel settore delle infrastrutture nel Paese e l’esaurimento della raccolta iniziale hanno creato i presupposti e le condizioni per la costituzione del Secondo Fondo F2i che, con un target di raccolta pari a 1,2 miliardi di euro, ha già raccolto la metà delle  sottoscrizioni.

F2i: a unique model

F2i, acronim of Fondi italiani per le infrastrutture [Italian Funds for Infrastructure], it’s a unique and original entity
Established in 2007, F2i is the result of a project by Italian manager Vito Gamberale and primary investors such as Cassa Depositi e Prestiti, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Italian Banking Foundations and Pension Funds. F2i is a SGR (Società di Gestione del Risparmio [an italian form of investment management company] focused on investments in infrastructure in a single country (country fund). F2i represents an entirely new and unique enterprise in the italian background. Since its establishment, F2i has been able to combine the efficiency of a private company with its Institutional nature, aiming to public interest investments.
Since its establishment, F2i is managed by CEO Vito Gamberale; in less than 5 years, F2i First Fund has invested almost its whole availability creating “national champions” in the gas distribution, in the fibre optics and airports fields.
Vito Gamberale has given proof of a remarkable long view, since the achieved results by F2i First Fund speak for itself: F2i managed to invest almost the entire availability (1.852 millions of euros) in advance in respect to the scheduled investment period.
After just 4 years since the Fund’s establishment, F2i created a group of companies which in 2012 scored an aggregate turnover equal to 1,76 million euros and an aggregate EDITDA of 722 million euros, contributing to the return to Italian ownership of assets which are strategic for the country’s development - like Gesac (The Company managing Naples International Airport) from the Spanish company Ferrovial, E. On Rete from the German firm E.On, G6 Rete from GDF Suez (France) and Metroweb from the British fund Sterling Square.
As many times stressed by CEO Vito Gamberale, one of the strenghts and worths of F2i lies in the annual share of EBITDA which the Fund reinvests. In 2012, F2i effectively reinvested more than a half of its EDITDA (57%), employing over 8.300 workers.
The extremely positive goals acheived by F2i First Fund, the wide potential for investments in infrastructure in Italy and the depletion of almost the entire initial availability have created the conditions for the establishment of F2i Second Fund that, with a target of 1,2 million euros, has already collected around a half of the subscriptions.

lunedì 30 settembre 2013

INVESTITORI STRANIERI PER IL SECONDO FONDO F2I

In un articolo pubblicato dal Sole 24 Ore il 27.09.2013 a firma di Cheo Condina dal titolo “F2i, nel secondo fondo entrano investitori stranieri”, si parla del possibile ingresso di soci stranieri nel Secondo Fondo F2i.
Com’è noto, il Secondo Fondo F2i è stato istituito nel luglio del 2012 dal CdA di F2i – Fondi italiani per le infrastrutture, la SGR amministrata da Vito Gamberale e di cui Giuliano Asperti è Presidente. L’esigenza di un Secondo Fondo F2i è nata quando la raccolta del Primo Fondo F2i (1.852 milioni di euro) è stata quasi interamente investita, in anticipo rispetto al previsto, in numerosi comparti strategici delle infrastrutture nazionali (aeroporti, autostrade, gas, servizi idrici integrati, TLC, energie rinnovabili, waste to energy). 
L’articolo del Sole riporta che “il management di F2i, negli ultimi mesi, ha lavorato per completare la raccolta del secondo fondo, che ammonta a circa 1,2 miliardi”, aggiungendo che “in questi giorni arrivano i primi dati concreti”. Ulteriori 100 milioni circa sarebbero in arrivo per il Fondo guidato da Vito Gamberale, secondo quanto riportato anche dall’Agenzia Radiocor – Il Sole 24 Ore – da 6 nuovi investitori italiani: la Cassa dei Commercialisti, la Cassa Forense, Poste Vita, la Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, la Fondazione con il Sud e il Fasc (Fondo degli Agenti Spedizionieri e Corrieri).
L’attuale fase di fund raising del Secondo Fondo F2i che, secondo Il Sole 24 Ore, “si occuperà prevalentemente del settore waste to energy,  di aeroporti e autostrade, potrebbe essere chiusa nella prima metà del 2014”. A tale proposito, il quotidiano economico-finanziario non esclude il possibile apporto di investitori stranieri, “ in particolare di fondi sovrani del Far East”.


http://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/radiocor/finanza/dettaglio/nRC_26092013_2055_520686195.html


Foreign investors for F2i Second Fund


Today 09.27.2013, Il Sole 24 Ore publishes an article signed by Cheo Condina entitled “F2i, nel secondo fondo entrano investitori stranieri” [F2i, foreign investors enter the second fund], which mades reference to the likely entry of foreign shareholders in F2i Second Fund. As is known, F2i Second Fund was established in july 2012 by F2i’s Board of Directors. F2i is a IMCO (Investment Management Company) managed by CEO Vito Gamberale and President Giuliano Asperti. The need for a Second Fund emerged after the First Fund had already invested more than 1.650 million (of its 1.850 availability) in 8 Companies in key national infrastructure sectors (airports, motor ways, gas, water services, TLC, renevable energy, waste to energy).
The article published by Il Sole 24 Ore reports that “F2i’s management, in the last months, has been working for the closing of F2i Second Fund fund raising, which amounts to a total of 1.2 billions of euros”. The newspaper also added that “in these days the first tangible results are emerging”. According to Radiocor – the news agency controlled by Il Sole 24 Ore - further around 100 millions should be come from 6 new Italian investors: Cassa dei Commercialisti, Cassa Forense, Poste Vita, Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, Fondazione con il Sud and Fasc (Fondo degli Agenti Spedizionieri e Corrieri).
The closing for the current fund raising, according to Il Sole 24 Ore, should happen in the first half of 2014. With regard to this aspect, the economic newspaper doesn’t keep out  the possible shareholding of foreign investors, “in particular of sovereign funds from the far east”. The newspaper also states that F2i Second Fund “should mainly deal with the waste to energy sector, with airports and motor ways”. 


venerdì 20 settembre 2013

IL PROGETTO DI VITO GAMBERALE PER LE TELECOMUNICAZIONI IN ITALIA


Il Sole 24 Ore in edicola oggi (20.09.2013) pubblica un articolo a firma di Carlo Festa dal titolo “Il piano di [Vito] Gamberale per l’ex monopolista”. L’Amministratore Delegato di F2i – Fondi italiani per le infrastrutture, ha infatti partecipato ieri a un’Audizione in Commissione Lavori Pubblici del Senato. Nel corso del suo intervento, Vito Gamberale ha aperto a un’alleanza tra Metroweb e Telecom Italia per favorire la diffusione delle connessioni internet a banda ultra larga in Italia. Vito Gamberale si è soffermato inoltre sul rapporto tra Operatori OTT (Over the Top) e i gruppi delle TLC europei che “devono fare i conti con un’elevata competizione” mentre gli Operatori OTT, al contrario, sono “caratterizzati da tassi di crescita dei ricavi elevatissimi, a fronte di limitata necessità di investimenti”. A proposito di Telecom Italia, Vito Gamberale ha sottolineato che i problemi che la società sta affrontando in questo periodo riguardano gli azionisti ma anche l’intero Paese ed ha inoltre auspicato che lo scorporo della rete abbia come obiettivo principale “la riduzione del gap nella banda larga nel Paese” e non “i problemi di Telecom”.


Vito Gamberale’s plan for italian telecommunications

Il Sole 24 Ore (Italian financial newspaper) publishes today, 20 september 2013, an article signed by Carlo Festa entitled “Il piano di [Vito] Gamberale per l’ex monopolista” [“[Vito] Gamberale’s plan for the ex monopolist”. The CEO of F2i – Fondi italiani per le infrastrutture [Italian funds for infrastructures] has taken part yesterday to an Audition in Commissione Lavori pubblici del Senato [Senate’s public works board]. During his speech, Vito Gamberale opened to an alliance between Metroweb and Telecom Italia with the aim to develop ultra broadband services in Italy. Vito Gamberale also focused on the OTT (Over the Top) Operators which, unlike the European TLC groups (“which have to deal with a big amount of competition”), are “distinguished for their very high growth rate, against a limited need of investments”. Talking about Telecom Italia, Vito Gamberale underlined that the issues Telecom is presently facing are not only the shareholders’, but also the Country’s ones. In addition, Vito Gamberale hoped for an unbundling which may have as main goal “the decrease of the Country’s broad band gap” and not “Telecom’s issues”.

giovedì 12 settembre 2013

BOOM DI TELECOM IN BORSA. METROWEB INTERESSATA A UNA SOCIETÀ DELLE RETI UNICA

Venerdì 6 settembre Telecom ha fatto registrare un rialzo importante in borsa, chiudendo a +8,39%.

Questo incremento potrebbe essere dovuto a un possibile aumento di capitale per favorire l’ingresso di un nuovo socio.

Al momento è difficile fare una previsione sul futuro della società telefonica da questo punto di vista, mentre esistono delle linee guida per lo scorporo della rete.

Metroweb, i cui principali azionisti sono il fondo di investimento F2i - Fondi italiani per le infrastrutture, amministrato da Vito Gamberale, e la Cdp - Cassa Depositi e Prestiti (attraverso il FSI - Fondo Strategico Italiano) sarebbe interessata alla creazione di una società delle reti unica.

Per maggiori informazioni:
http://www.ilgiornale.it/news/economia/telecom-fa-boom-83-sawiris-piace-mercato-948015.html


venerdì 19 luglio 2013

VITO GAMBERALE RICEVUTO DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

VITO GAMBERALE RECEIVED BY THE PRESIDENT OF THE ITALIAN REPUBLIC (Read in english)

L’Amministratore Delegato di F2i – Fondi italiani per le infrastrutture, Vito Gamberale, è stato ricevuto lo scorso 17 luglio dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Lo ha reso noto un breve comunicato del Quirinale.  F2i, guidato dalla sua costituzione nel 2007 dall’Ing. Vito Gamberale, è il più importante fondo italiano che opera investimenti in vari comparti del settore delle infrastrutture. Con una raccolta di oltre 2 milioni di euro, tra Primo e Secondo Fondo, F2i è inoltre uno dei più grandi fondi al mondo dedicati a un solo Paese.

giovedì 27 giugno 2013

F2I: ASTENSIONE DALL’APPROVAZIONE DEL BILANCIO SEA 2012

F2i ABSTAINS FROM 2012 SEA PROFIT AND LOSS ACCOUNT APPROVAL (Read in english)

Nel corso dell’assemblea di Sea, F2i, il fondo che possiede il 44% della società aeroportuale, si è astenuta dall’approvazione del bilancio 2012.

L’Amministratore Delegato Vito Gamberale ha inoltre chiesto la conferma in CDA di Maia e Ravasio, i suoi due rappresentanti, che hanno svolto al meglio il loro dovere. F2i ha infatti il diritto di nominare due consiglieri, gli altri cinque sono invece scelti dal Comune di Milano, azionista al 55% di Sea.

mercoledì 12 giugno 2013

RENDIMENTO NETTO ANNUO PER F2I – FONDI ITALIANI PER LE INFRASTRUTTURE

F2I ANNUAL NET PROFIT (Read in english)

Dati importanti per F2i – Fondi Italiani per le Infrastrutture, il fondo guidato da Vito Gamberale: l’incremento del valore di portafoglio intorno al 20%, pari al 30% se si prende in considerazione la distribuzione dei dividendi, genera un 10,8% di tasso di rendimento netto, valore calcolato a fine 2012.


Risultati considerevoli, soprattutto alla luce del fatto che il fondo, sponsorizzato da Cassa Depositi e Prestiti, dalle principali banche italiane e da Merrill Lynch, è stato lanciato nel 2007 e che le società partecipate sono destinate a dare grandi soddisfazioni anche in futuro.


Notizie positive per F2i, che sta attualmente lavorando alla raccolta del secondo fondo da 1,2 miliardi.

Per maggiori informazioni visita il seguente link.

martedì 8 gennaio 2013

INTERVENTO DI VITO GAMBERALE AL PROGRAMMA RADIOFONICO "ZAPPING", RADIO 1. LA TELEFONIA MOBILE COMPIE 40 ANNI.

INTERVIEW WITH VITO GAMBERALE ON RADIO 1'S "ZAPPING" RADIO PROGRAMME. THE 40TH ANNIVERSARY OF MOBILE TELEPHONY SYSTEMS (Read in english)

Giornalista: Vito Gamberale, amministratore delegato di F2i – Fondi italiani per le infrastrutture ed ex amministratore delegato di SIP e di TIM poi, tra il 1991 e il 1998, gli anni del boom della telefonia mobile in Italia. Benvenuto.


Vito Gamberale: Buonasera.


Giornalista:  Quelli sono stati gli anni della prima introduzione del telefonino in Italia, nel 1992, se non sbaglio, è partito il Gsm; che ricordi ha lei di quelle sfide, di quella fase, di quelle battaglie?


Vito Gamberale : Il Gsm è partito nel 1995; nel 1991 facemmo partire il TACS in Italia, una tecnologia precedente, che consentiva di parlare solo all’interno del Paese, mentre il Gsm consente il roaming, cioè la possibilità di parlare anche con gli altri Paesi, con l’estero quindi.
Attorno allo sviluppo della telefonia mobile in Italia è stata creata una sorta di agiografia, una simbologia epica che tende sempre a personalizzare meriti, io invece ci tengo a dire che quello fu il merito di un gruppo industriale, la STET e la SIP, oggi Telecom Italia. Un merito di un team di uomini guidati da Ernesto Pascale, un personaggio illuminato, un uomo che guidò lo sviluppo delle telecomunicazioni nel Paese e che poi, come ricompensa, fu cacciato da STET perché questo Paese, mi consenta di dire, a volte i propri eroi li ricompensa punendoli. 
Io in quel periodo ebbi quella fortuna di prendermi la responsabilità dello sviluppo della telefonia mobile e di crederci, di credere che avremmo potuto fare qualcosa di grande per l’azienda e di grande per il Paese.


Giornalista:  E stato un po’ un pioniere su questo.


Vito Gamberale : Noi avemmo la fortuna di poter trovare una “killer move”, cioè un’azione, un’iniziativa che ci consentì di dare alla telefonia mobile uno sviluppo importantissimo, inimmaginabile: la carta prepagata. Noi introducemmo la carta prepagata per primi in Italia e per primi in Europa, perché è sempre bene ridare a Cesare quel che è di Cesare. Di tutti gli insegnamenti di ingegneria ricordo uno professore in particolare, che ci diceva che un ingegnere deve saper copiare, e quindi ci aveva insegnato ad individuare la soglia più avanzata per poterla utilizzare e fare qualcosa di nuovo.


Giornalista:  E da dove avete copiato?


Vito Gamberale : Noi abbiamo copiato, inimmaginabile, dalla Colombia, che aveva ghettizzato l’utilizzo della telefonia mobile per i presunti frodatori dandogli una scheda prepagata, come in Italia c’era una scheda prepagata per la telefonia pubblica. Quindi in Colombia era un simbolo di ghettizzazione; noi invece la rielaborammo per farne un simbolo di massa e quindi copiammo qualcosa che era utilizzato in maniera molto circoscritta, in un Paese molto particolare, per farne un prodotto di massa.


Giornalista:  In breve poi l’Italia è diventato uno dei primi Paesi, per penetrazione della telefonia mobile.




Vito Gamberale : Secondo me, l’anno della decade col 3 è veramente fortunato per la telefonia mobile: nel 1973 la prima telefonata mobile, nel 1983 il primo telefono mobile venduto, quindi comincia il marketing della telefonia mobile, nel 1993 in Italia si supera 1 milione di utilizzatori, che sembrò una cifra enorme; oggi su 61 milioni di abitanti ci sono oltre 90 milioni di apparecchi e abbiamo una penetrazione del 151%, cioè significa che ogni abitante ha e/o utilizza un apparecchio e mezzo. La penetrazione in Europa è il 130%: rimaniamo quindi uno dei Paesi in testa all’utilizzo della telefonia mobile, insieme alla Finlandia e al Portogallo.


Giornalista:  Una domanda da un ascoltatore.


Ascoltatore: Io sono recentemente passato da una ricaricabile ad un abbonamento; mi potrebbe spiegare cos’è la tassa di concessione governativa che si paga ancora oggi.


Vito Gamberale : Questa tassa è stata introdotta nel 1993 per tassare un bene di lusso, il telefonino era considerato un bene di lusso e a quell’epoca c’erano solo gli abbonamenti. Se vogliamo, la carta prepagata fu anche una maniera per bypassare questa tassa. Poi le tasse purtroppo in Italia rimangono anche se i prodotti rimangono di massa; inutile dire che nella benzina ci sono ancora le Accise per il terremoto del Belice. Di sicuro è una di quelle tassazioni improprie, che dovrebbero essere tolte, perché è come mettere una tassa sull’utilizzo della bicicletta, un prodotto di comune uso.


Giornalista:  Lei ora non è più nel business delle comunicazioni ma è rimasto sicuramente molto attento alle evoluzioni; secondo lei, secondo le sue esperienze, quali sono le sfide future e i traguardi che possiamo aspettarci nel campo.


Vito Gamberale : Di sicuro il telefono mobile, oggi, consente di avere a disposizione internet senza il computer. Come lo stesso Martin Cooper dice tutt’ora, il cellulare viene inteso come uno strumento per parlare, ma invece sarà sempre più percepito come uno strumento che fornisce dati, informazioni, che eroga sevizi, cosa che sta accendo.


Giornalista:  Quindi anche di pagamenti elettronici, si commercio elettronico?


Vito Gamberale : Certo, anche pagamenti elettronici. Tendiamo sempre più a dematerializzare la moneta e quindi il telefono mobile sostituirà la carta di credito, le carte prepagate, il bancomat; consentirà secondo me anche l’identificazione della persona, perché se il sogno di Martin Cooper era che ad un neonato bisognasse collegare un numero di telefono io penso che il telefono mobile farà qualcosa di questo genere, identificherà la persona nella sua globalità e probabilmente limiterà anche la frode del furto d’identità.


Giornalista:  Lei quanti cellulari ha in questo momento?


Vito Gamberale : Ne ho due, rientro nel terzo quartile, quello immediatamente dopo la media.


Giornalista:  Ci fornisce un ricordo di quelle sfide, quegli anni, una soddisfazione che lei ha avuto in particolare?


Vito Gamberale : Un ricordo particolare ce l’ho quando premiammo il primo milionesimo utente della telefonia mobile, cercammo di sceglierlo rappresentate di una categoria professionale di grande necessità per la società e magari non abitante in una città, e quindi scegliemmo un eccellente medico di un paese di montagna, San Vito di Cadore: è stato il simbolo del milionesimo utente della telefonia mobile in Italia. Quell’episodio mi è rimasto molto impresso; partecipò a questa premiazione anche l’allora presidente dell’Iri, Prodi, il quale stesso pensava che avessimo raggiunto una soglia che non sarebbe potuta essere superata. Poi invece arrivò il 3, 5, 8 milioni e adesso siamo ai 90 milioni.


Giornalista:  Ma quanto è merito, per questa apertura al mercato, anche della concorrenza, l’arrivo di quella che si chiamava Omnitel?


Vito Gamberale : Senz’altro c’è stato un grande merito, come noi pensavamo. Omnitel scalpitava, voleva addirittura che rallentasse il mercato perché voleva che attendesse la sua discesa in campo. Noi invece eravamo consapevoli che di sicuro il mercato sarebbe stato immenso. Io mi ricordo che quando dissi che anche i bambini avrebbero avuto il telefono mobile semplificato per poter comunicare con la mamma, per potersi non sentire lontani dalla famiglia all’asilo ci fu un’interrogazione parlamentare che denunciò come una provocazione il fatto che un bambino avrebbe potuto avere il telefono mobile. Questo fa parte del progresso che poi lo strumento ha avuto ma io lo ricollego allo sviluppo dell’auto, dell’utilitaria degli anni ’50, allo sviluppo degli elettrodomestici; questo è stato più rivoluzionario ma appartiene a quella categoria. Devo dire che l’Italia a volte vive dei grandi primati e nel momento in cui vive questi grandi primati non ha la percezione di viverli, perché l’Italia è un Paese in cui si leggono solo le notizie negative, le notizie positive, non facendo notizia, non vengono diffuse. Io penso che se un altro Paese in Europa avesse avuto lo sviluppo d’avanguardia che demmo noi in Italia alla telefonia mobile, si sarebbe proposto come la NASA europea nella telefonia mobile. Invece in Italia chi fece questo fu poi tacciato per “boiardo di Stato”: è vero che l’ingresso della concorrenza diede una spinta ma è pur vero che Telecom Italia, che proveniva dall’azienda pubblica, fu quella che poi fece un contropiede micidiale con l’introduzione della carta prepagata, e lasciò il “new comer”, cioè l’allora Omnitel, a 100 abbonamenti al giorno quando noi ne facevamo 100 mila. Non perché eravamo dominanti ma perché, nel frattempo, avevamo preparto una killer move che fu la carta prepagata: fu un periodo epico e io amerei che il nostro Paese potesse vivere questi “pionerismi” rispetto agli altri Paesi, e ne potesse godere, vantarsene, anche per darsi spinta ed emulazione perché anche oggi in Italia ci sono degli esempi molto importanti che dovrebbero inorgoglire il Paese ma che invece non vengono vissuti come tali.


Giornalista:  Un’altra domanda da un ascoltatore.


Ascoltatore: Quello che dice l’ingegnere è molto bello; io aggiungo che bisognerebbe ricordarsi che questa innovazione è dovuta ad un grande italiano che si chiama Guglielmo Marconi perché è dal telegrafo lo sviluppo del cellulare. Credo che culturalmente sia importante e bello ricordarsi anche di lui. Cosa ne pensate?


Vito Gamberale : Io sono pienamente d’accordo con lei perché di sicuro il telefono mobile altro non è che una radio a transistor che oltre a ricevere può anche trasmettere; è una visione semplificata ma è così. Quindi di sicuro lei ha perfettamente ragione ma questo che lei dice conferma ciò che io sottolineavo, che l’Italia non cura l’immagine dei propri prodi, pionieri perché in un altro Paese di Marconi si sarebbe fatto un imperituro eroe mentre in Italia stentatamente viene ricordato, ha perfettamente ragione.


Giornalista:  Tra l’altro, ingegnere, non abbiamo ricordato un altro killer mover, come dice lei, ossia gli SMS, che sono partiti in sordina e poi hanno avuto un’esplosione incredibile.


Vito Gamberale : E’ una bella considerazione quella che fa lei; a me piacciono molto i numeri: in Italia si consumano 140 miliardi di minuti di traffico telefonico all’anno e si inviano 100 miliardi di SMS all’anno, cioè poco più di 4 SMS al giorno per persona. E’ un numero importante, se noi pensiamo che ci sono compresi bambini e anziani…


Giornalista:  E poi c’è stato un periodo in cui si parlava di videochiamata, con il lancio dell’Umts, però non ha avuto il successo sperato; come mai secondo lei?


Vito Gamberale :Il videotelefono, anche fisso, non ha avuto mai un appeal, perché il telefono coniuga la comunicazione con la privacy e quindi consente di parlare più liberamente che non vedendosi e quindi consente, in un certo senso, anche ai timidi di esprimersi.


Giornalista:  Ringrazio, per essere stato con noi a ricordare quegli anni epici, l’ingegner Vito Gamberale. Buona serata.


Vito Gamberale : Buona sera a lei e a tutti gli ascoltatori.